Ultimamente mi capita spesso di trovarmi tra persone che parlano,
sarà perché mio marito ha un ristorante, o perché faccio terapia alle coppie, o
perché ho una famiglia numerosa?
Mah, mi sa che tutto fa brodo, ma, di sicuro mi accorgo
sempre di più di quanto poco le persone siano capaci di interagire tra loro e di
ascoltarsi davvero,
ma iniziamo un passo alla volta.
Innanzitutto vorrei specificare che, ogni
volta che stiamo interagendo con qualcuno, stiamo vivendo una relazione,
questo non significa che siamo innamorati, la relazione nasce nel momento in
cui due esseri viventi (due bambini, due adulti, un essere umano e un animale,
parenti, amici, amanti o colleghi che siano) cominciano, appunto, a
relazionarsi.
Dal vocabolario : Relazione => Connessione o
corrispondenza che intercorre, in modo essenziale o accidentale, tra due o più
enti (oggetti e fatti, situazioni e attività, persone e gruppi, istituzioni e
categorie, fenomeni, grandezze, valori, ecc.)
Ecco quindi che quando parlerò, a breve, di “relazioni di
coppia”, mi riferirò al significato generale di comunicazione tra DUE SOGGETTI
e non alla sola interazione amorosa (nel caso lo specificherò).
Vorrei poi parlare dell’etimologia delle parole discutere e
dialogare alle quali noi diamo significato estremamente diverso, ma che in
realtà hanno un significato molto simile, infatti Dis-cutio, latino, significa
rompere, spezzare, troncare, sciogliere, dissipare; Dia-logos, da dia-legomai,
greco, significa conversare, trattare; il "dis" latino da l’idea di andare in
direzioni diverse, mentre il "dià" greco ha in sé il passare attraverso.
Il primo
è dunque più contrappositivo, si mettono a confronto opinioni diverse, mentre
il secondo ha in sé l'idea dello sviscerare un problema entrandoci appieno.
Ricordiamoci tuttavia che si potrebbe passare attraverso (dià) a un problema,
partendo da idee e direzioni diverse (dis) per giungere a uno scopo comune o un
semplice compromesso...
Ormai siamo abituati a dare una valenza negativa alla parola
“discutere” confondendola col “litigare”, quando invece significa semplicemente
che si parte da idee diverse per cominciare un’interazione e questa è una base
interessante per iniziare a comprendere quanto il nostro pensiero, ciò che
abbiamo imparato e osservato nella nostra vita, possa influenzare i nostri
giudizi finali.
Se abbiamo idee diverse dobbiamo per forza voler convincere
l’altro? O possiamo semplicemente comunicarci vicendevolmente le nostre idee e
magari mescolarle?
Da alcune parole di G. Brondino (in “Uomini per gli uomini”)
possiamo cominciare a carpire informazioni utili, per comprendere a fondo
l’argomento:
“Sarebbe bello poter
vivere in perfetta armonia ed in completo accordo con tutti, sempre, in ogni
occasione. Ma questo, lo sappiamo bene, è utopia. La vita di relazione è una
vita di incontri e di scontri; talvolta di conflitti, anche se non
necessariamente nel senso negativo del termine: spesso, si tratta solo di
differenze di vedute, di proposte, di attività di iniziative…
…L'enorme varietà
delle nostre prospettive può rivelarsi una vera fortuna, perché ci si accorge di
punti di vista o di possibilità che la nostra rigidità interiore può non aver
colto.
Questa situazione la possiamo affrontare in due modi:
- o cercar di vincere
le idee ed i punti di vista dell'altro
- oppure giungere a
dei sani compromessi: venendoci incontro perché ciascuno abbia il massimo
vantaggio disponibile, ed il minimo di perdite. Insomma, non "io vinco-tu
vinci", ma "noi", insieme, vinciamo.
Questo venirci
incontro è appunto il compromesso o - se vogliamo - la negoziazione.
La negoziazione è una
realtà abituale di tutte le persone che convivono e che interagiscono tra di
loro. Il negoziare, sostanzialmente, è il "saper trattare" con gli
altri...La negoziazione avviene ogni volta che due o più persone devono
conciliare le proprie esigenze. Gli ambiti della negoziazione sono i più
disparati: i rapporti in famiglia, gruppi vari, dirigenti, dipendenti, soci,
organizzazioni socio-politiche...
…per poter vivere
bene, in armonia con gli altri, è necessario imparare a mediare, a giungere a
dei sani compromessi, a negoziare.
La negoziazione non è:
* La persuasione, il
voler convincere ad ogni costo l'altro della bontà delle nostre prospettive.
* La suggestione, una
specie di ipnosi, che non lascia il partner libero di scegliere.
* L'imbonimento.
* L'inganno o la
classica "fregatura".
La negoziazione è giungere
ad un accordo tra le parti in discussione: un accordo che soddisfi il più
possibile gli interlocutori, con un minimo di spesa e costo personale.
Potremmo dire che talora nessuno è pienamente soddisfatto. Ma potremmo anche
dire che nessuno è davvero insoddisfatto. Non c'è un vincitore e non c'è un
vinto. “
Una delle frasi che più mi ha colpita in questo scritto è
“con un minimo di spesa e costo personale”, credo che questo sia davvero molto
importante quando si cerca un compromesso, altrimenti si rischia di ricadere
nella frustrazione e questo può portare solo in una direzione: La rottura della
relazione.
Quando, nella dualità, solo uno dei due cede sempre, almeno secondo
il proprio punto di vista, molto spesso, nel tempo, quasi senza accorgersene, nasce
il rancore e alla fine, la discussione diviene davvero impositiva fino a
sfociare in perenne litigata.
Quello che in tanti non pensano (a volte proprio non si
prende in considerazione) è che ognuno ha un vissuto molto diverso dall'altro e
quello che a e può sembrar semplice, per altri potrebbe essere un enorme
sacrificio, quella che a me può giungere come una frase simpatica, per alcuni può
essere motivo di grande offesa o enorme dolore, per questo è importante capire
che, anche quando dialoghiamo spesso e volentieri “dis-cutiamo” ovvero partiamo
da due vissuti completamente opposti sarebbe quindi bene non dare mai per
scontato nulla.
"Non gli ho mica chiesto la luna..."
Davvero? Ne sei sicuro? Magari per lui/lei è davvero una cosa quasi impossibile da fare!
Nessuno sa davvero
come il percorso dell'altro agisca e dove possa condurlo, troppo spesso
si vuole essere padroni della "Verità" senza sapere cosa sta provando
o passando l'altro, quali sono le sue esigenze e quali i suoi sacrifici,
venirsi incontro è anche rispettare i tempi altrui senza tuttavia giungere ad
odiare questa attesa e quindi compensando in qualche modo, poiché, come dicevo,
se nasce frustrazione...addio dialogo!
Insomma, ognuno “vince” con l'altro quando vince nel proprio
percorso personale, quando non crea problemi più o meno consapevoli all'altro,
ma non ne crea neppure a se stesso, quando la relazione nasce e cresce nel rispetto dell'altrui vissuto e dell'altrui cammino, senza
giudizio, perché si sa che entrambi ci si lascia liberi di esprimersi, essere e
scegliere, quindi, di conseguenza, si vince anche nella relazione.
A volte,
questa vittoria può essere raggiunta con metodi coi quali non siamo d'accordo,
ma importante sarebbe mettersi anche nei panni altrui:
Lui/lei ha fatto questo
e a me non piace, ma cosa ho chiesto io? Cosa sto facendo io per lui/ lei?
- Ho chiesto di aspettare e non mi piace come mi sta
aspettando? Allora forse devo smettere di fare aspettare, o magari possiamo venirci incontro, agendo un po' di più io e chiedendo di rispettare i miei tempi che però mi sto forzando ad accelerare…
- Ho chiesto attenzione e precisione, o allegria e quiete, o sincerità
e tempo, ma io non ne do e va a cercarle altrove? Forse devo cominciare a dare
anch'io, o forse possiamo scendere a compromessi, io cerco di vincere le mie paure e le mie ritrosie e l'altro prova ad accontentarsi di quel poco (per l'altro, ma tanto per me) che sto provando a dare…
Dialogare o
discutere è importante ed è importante che venga fatto nel modo migliore, in quello che ci viene più
naturale o magari sforzandoci anche un po', ma farlo sempre nel rispetto
altrui e di se stessi, ognuno può sempre arricchire l’altro, anche quando vengono esposti
pensieri sui quali non siamo d'accordo e che pensiamo vengano fatti o detti per ferirci: imparate a comunicare le vostre emozioni, non sempre l'altro conosce il vostro vissuto interiore, non sempre capisce perché provate determinate emozioni.
La relazione è
fatta di dare e di avere, quindi se non date… non stupitevi che gli altri,
amici, colleghi o amori non diano a voi o cerchino altro, l'importante è dialogare e imparare a mettersi in discussione...
Ognuno, nel suo piccolo può fare tanto, a volte basta solo
parlare, dialogare e anche dis-cutere, poiché nonostante si parta da punti di
vista diversi o da vissuti opposti in una relazione ci si può sempre
aiutare nel venirsi incontro... basta volerlo tutti e due, con AMORE, SINCERITÀ' E UMILTÀ'.
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