martedì 16 maggio 2017

Dialogare e Discutere



Ultimamente mi capita spesso di trovarmi tra persone che parlano, sarà perché mio marito ha un ristorante, o perché faccio terapia alle coppie, o perché ho una famiglia numerosa?
Mah, mi sa che tutto fa brodo, ma, di sicuro mi accorgo sempre di più di quanto poco le persone siano capaci di interagire tra loro e di ascoltarsi davvero, ma iniziamo un passo alla volta.

Innanzitutto vorrei specificare che,  ogni  volta che stiamo interagendo con qualcuno, stiamo vivendo una relazione, questo non significa che siamo innamorati, la relazione nasce nel momento in cui due esseri viventi (due bambini, due adulti, un essere umano e un animale, parenti, amici, amanti o colleghi che siano) cominciano, appunto, a relazionarsi.
Dal vocabolario : Relazione => Connessione o corrispondenza che intercorre, in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti (oggetti e fatti, situazioni e attività, persone e gruppi, istituzioni e categorie, fenomeni, grandezze, valori, ecc.)
Ecco quindi che quando parlerò, a breve, di “relazioni di coppia”, mi riferirò al significato generale di comunicazione tra DUE SOGGETTI e non alla sola interazione amorosa (nel caso lo specificherò).

Vorrei poi parlare dell’etimologia delle parole discutere e dialogare alle quali noi diamo significato estremamente diverso, ma che in realtà hanno un significato molto simile, infatti Dis-cutio, latino, significa rompere, spezzare, troncare, sciogliere, dissipare; Dia-logos, da dia-legomai, greco, significa conversare, trattare; il "dis" latino da l’idea di andare in direzioni diverse, mentre il "dià" greco ha in sé il passare attraverso. 
Il primo è dunque più contrappositivo, si mettono a confronto opinioni diverse, mentre il secondo ha in sé l'idea dello sviscerare un problema entrandoci appieno. Ricordiamoci tuttavia che si potrebbe passare attraverso (dià) a un problema, partendo da idee e direzioni diverse (dis) per giungere a uno scopo comune o un semplice compromesso...

Ormai siamo abituati a dare una valenza negativa alla parola “discutere” confondendola col “litigare”, quando invece significa semplicemente che si parte da idee diverse per cominciare un’interazione e questa è una base interessante per iniziare a comprendere quanto il nostro pensiero, ciò che abbiamo imparato e osservato nella nostra vita, possa influenzare i nostri giudizi finali. 
Se abbiamo idee diverse dobbiamo per forza voler convincere l’altro? O possiamo semplicemente comunicarci vicendevolmente le nostre idee e magari mescolarle?

Da alcune parole di G. Brondino (in “Uomini per gli uomini”) possiamo cominciare a carpire informazioni utili, per comprendere a fondo l’argomento:

“Sarebbe bello poter vivere in perfetta armonia ed in completo accordo con tutti, sempre, in ogni occasione. Ma questo, lo sappiamo bene, è utopia. La vita di relazione è una vita di incontri e di scontri; talvolta di conflitti, anche se non necessariamente nel senso negativo del termine: spesso, si tratta solo di differenze di vedute, di proposte, di attività di iniziative…
…L'enorme varietà delle nostre prospettive può rivelarsi una vera fortuna, perché ci si accorge di punti di vista o di possibilità che la nostra rigidità interiore può non aver colto
Questa situazione la possiamo affrontare in due modi:
- o cercar di vincere le idee ed i punti di vista dell'altro
- oppure giungere a dei sani compromessi: venendoci incontro perché ciascuno abbia il massimo vantaggio disponibile, ed il minimo di perdite. Insomma, non "io vinco-tu vinci", ma "noi", insieme, vinciamo
Questo venirci incontro è appunto il compromesso o - se vogliamo - la negoziazione.
La negoziazione è una realtà abituale di tutte le persone che convivono e che interagiscono tra di loro. Il negoziare, sostanzialmente, è il "saper trattare" con gli altri...La negoziazione avviene ogni volta che due o più persone devono conciliare le proprie esigenze. Gli ambiti della negoziazione sono i più disparati: i rapporti in famiglia, gruppi vari, dirigenti, dipendenti, soci, organizzazioni socio-politiche...
…per poter vivere bene, in armonia con gli altri, è necessario imparare a mediare, a giungere a dei sani compromessi, a negoziare.
La negoziazione non è:
* La persuasione, il voler convincere ad ogni costo l'altro della bontà delle nostre prospettive.
* La suggestione, una specie di ipnosi, che non lascia il partner libero di scegliere.
* L'imbonimento.
* L'inganno o la classica "fregatura".
La negoziazione è giungere ad un accordo tra le parti in discussione: un accordo che soddisfi il più possibile gli interlocutori, con un minimo di spesa e costo personale. Potremmo dire che talora nessuno è pienamente soddisfatto. Ma potremmo anche dire che nessuno è davvero insoddisfatto. Non c'è un vincitore e non c'è un vinto. “

Una delle frasi che più mi ha colpita in questo scritto è “con un minimo di spesa e costo personale”, credo che questo sia davvero molto importante quando si cerca un compromesso, altrimenti si rischia di ricadere nella frustrazione e questo può portare solo in una direzione: La rottura della relazione.



Quando, nella dualità, solo uno dei due cede sempre, almeno secondo il proprio punto di vista, molto spesso, nel tempo, quasi senza accorgersene, nasce il rancore e alla fine, la discussione diviene davvero impositiva fino a sfociare in perenne litigata.
Quello che in tanti non pensano (a volte proprio non si prende in considerazione) è che ognuno ha un vissuto molto diverso dall'altro e quello che a e può sembrar semplice, per altri potrebbe essere un enorme sacrificio, quella che a me può giungere come una frase simpatica, per alcuni può essere motivo di grande offesa o enorme dolore, per questo è importante capire che, anche quando dialoghiamo spesso e volentieri “dis-cutiamo” ovvero partiamo da due vissuti completamente opposti sarebbe quindi bene non dare mai per scontato nulla. 

"Non gli ho mica chiesto la luna..." 
Davvero? Ne sei sicuro? Magari per lui/lei è davvero una cosa quasi impossibile da fare!

Nessuno sa davvero  come il percorso dell'altro agisca e dove possa condurlo, troppo spesso si vuole essere padroni della "Verità" senza sapere cosa sta provando o passando l'altro, quali sono le sue esigenze e quali i suoi sacrifici, venirsi incontro è anche rispettare i tempi altrui senza tuttavia giungere ad odiare questa attesa e quindi compensando in qualche modo, poiché, come dicevo, se nasce frustrazione...addio dialogo!
Insomma, ognuno “vince” con l'altro quando vince nel proprio percorso personale, quando non crea problemi più o meno consapevoli all'altro, ma non ne crea neppure a se stesso, quando la relazione nasce e cresce nel rispetto dell'altrui vissuto e dell'altrui cammino, senza giudizio, perché si sa che entrambi ci si lascia liberi di esprimersi, essere e scegliere, quindi, di conseguenza, si vince anche nella relazione. 

A volte, questa vittoria può essere raggiunta con metodi coi quali non siamo d'accordo, ma importante sarebbe mettersi anche nei panni altrui: 
Lui/lei ha fatto questo e a me non piace, ma cosa ho chiesto io? Cosa sto facendo io per lui/ lei?

- Ho chiesto di aspettare e non mi piace come mi sta aspettando? Allora forse devo smettere di fare aspettare, o magari possiamo venirci incontro, agendo un po' di più io e chiedendo di rispettare i miei tempi che però mi sto forzando ad accelerare…
- Ho chiesto attenzione e precisione, o allegria e quiete, o sincerità e tempo, ma io non ne do e va a cercarle altrove? Forse devo cominciare a dare anch'io, o forse possiamo scendere a compromessi, io cerco di vincere le mie paure e le mie ritrosie e l'altro prova ad accontentarsi di quel poco (per l'altro, ma tanto per me) che sto provando a dare…


Dialogare o discutere è importante ed è importante che venga fatto nel modo migliore, in quello che ci viene più naturale o magari sforzandoci anche un po', ma farlo sempre nel rispetto altrui e di se stessi, ognuno può sempre arricchire l’altro, anche quando vengono esposti pensieri sui quali non siamo d'accordo e che pensiamo vengano fatti o detti per ferirci: imparate a comunicare le vostre emozioni, non sempre l'altro conosce il vostro vissuto interiore, non sempre capisce perché provate determinate emozioni.

La relazione è fatta di dare e di avere, quindi se non date… non stupitevi che gli altri, amici, colleghi o amori non diano a voi o cerchino altro, l'importante è dialogare e imparare a mettersi in discussione...

Ognuno, nel suo piccolo può fare tanto, a volte basta solo parlare, dialogare e anche dis-cutere, poiché nonostante si parta da punti di vista diversi o da vissuti opposti in una relazione ci si può sempre aiutare nel venirsi incontro... basta volerlo tutti e due, con AMORE, SINCERITÀ' E UMILTÀ'.