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mercoledì 15 marzo 2017
La mia prima volta....
Perché ho scelto DoTerra tra i tanti oli essenziali esistenti al mondo, in tanti me lo chiedono e anche perchè ho deciso di divulgare il messaggio di prevenzione al naturale?
La risposta non è difficile: Perché ho notato la differenza!
Oltre a tutte le analisi che vengono fatte lotto per lotto per garantirne la terapeuticità, oltre al fatto che in Italia, che io sappia, non esistono oli garantiti terapeutici utilizzabili anche da neonati e in gravidanza e usati con ottimi risultati dai medici negli ospedali del mondo (in Italia ce la faremo?), oltre al fatto che l'azienda coltiva ed estrae direttamente in loco (e dove la pianta ha l'habitat naturale) evitando cosí la perdita di preziosi principi terapeutici (dopo mezz'ora la perdita raggiunge quasi il 50%), oltre al fatto che nessuno viene sfruttato, ma ogni lavoratore giustamente pagato e il terreno preservato, oltre al fatto che.... Direi che questi motivi potrebbero bastare.
Eppure il primo motivo che mi ha convinta a provare questi oli è stato sentir parlare colei che DoTerra l'ha conosciuta all'estero e l'ha portata in Italia: La Dott.ssa Dana Goldoni. Laureata in Biotecnologie, ha lavorato come ricercatrice in ambito biomedico per 1 anno in Francia e precedentemente in Gran Bretagna dopo aver ottenuto il dottorato in fisiologia cardiaca. Ora si occupa di aromaterapia e degli aspetti più chimici e fisiologici dell’ azione degli oli essenziali sul corpo umano e animale.
Il suo linguaggio semplice, diretto, ma allo stesso tempo scientifico e supportato da letteratura medica, mi ha fatto intuire che non si trattava di parole dette a caso, nè di un'azienda qualunque, ma di un profondo studio celato dietro a quelle piccole boccette ambrate profumatissime.
Inutile riassumere o concettualizzare, quello che sentii più di un anno fa, lo ha scritto nel blog "Donne d'essenza" e io ve lo riporto perché possiate assorbire ciò che più vi piace e possiate scoprire da soli "Perché DoTerra".
"Ciao a tutti,
Gli amici mi conoscono come una persona curiosa, se ci penso lo sono sempre stata.
Il mio fidanzato mi prende in giro perché all’età di 5 anni roteando un sacchetto con dentro dell’acqua mi chiedevo perché non cadesse… non dovevo raccontarglielo…
ma ci facciamo sempre 4 risate quando faccio un osservazione o una domanda ingenua su qualcosa che succede intorno a me.
Molte persone che usano gli oli essenziali vi racconteranno che hanno iniziato ad usarli perché li ha aiutati ad alleviare qualche problema.
Io ho iniziato perché durante un anno in Francia a fare ricerca biomedica un’amica mi ha parlato di un’azienda che produce oli essenziali purissimi e utilizzabili ad uso terapeutico, tant’è che la maggior parte possono essere anche ingeriti.
Seguendo il mio spirito critico, che ho maturato dopo anni di dottorato e ricerca medica, sono andata a studiare tutta la letteratura scientifica pubblicata su pubmed e scoperto che gli oli essenziali funzionano, non sono magia.
Sono sempre stata sensibile ed educata agli odori da anni in profumeria, i miei
avevano una profumeria e dalle elementare facevo i compiti in negozio annusando ogni profumo. Da adolescente riuscivo a dire quale profumo era meglio per i miei amici, non ho mai sbagliato.
Dall’università mi sono distanziata da quel mondo, non era importante come
imparare i meccanismi di funzionamento di una cellula, di un apparato o del corpo umano. Successivamente, durante il dottorato a imparare perché in alcune persone il cuore si gonfia e poi smette di battere, ho lasciato stare il mio naso, ma ho iniziato ad affinare il mio spirito critico. Sono diventata come san Tommaso che se non è dimostrato scientificamente, non mi fido, infatti non si può fare statistica con un caso solo come sono i casi di persone che ti raccontano come per loro funziona qualcosa. E pure se è provato scientificamente, i dati e la statistica sono corretti, i metodi usati sono quelli giusti e usati come si deve?
Devo ammettere che la vita mi ha fatto capire che in clinica non tutto è controllabile, i farmaci danno effetti collaterali perché non siamo tutti uguali, e
perché il loro metabolismo non è naturale, alcune malattie non si possono curare, ci si deve convivere, come la mia psoriasi e la candida.
Un anno negli stati uniti mi è venuta un’infezione di candida e non sapevo dove
sbattere la testa. La mia assicurazione sanitaria non copriva le visite ginecologiche e non avevo idea di quali farmaci prendere. Un’amica ginecologa dall’Italia mi disse di prendere OE di melaleuca e fermenti lattici… mi si aprì un mondo nuovo.
Voi chiedete a ogni dermatologo, la psoriasi non si cura. Si allevia e tiene sotto
controllo con pomate al cortisone (mi viene la pelle d’oca a ripensarci), bagni di sole e di mare… dieta? Alternative naturali? Ora io vivevo a Bologna, città umida e lontana dal mare, patria di tortellini, mortadella, formaggi…miglioravo d’estate e d’inverno mi riempivo di croste fastidiose.
Poi mi laureo e mi trasferisco in California, sole, mare e tanta verdura, torno con una taglia di reggiseno in più e l’endometriosi che mi diagnosticheranno dopo 2 anni. Poi inizio il mio dottorato a Belfast, Gran Bretagna, poco sole ma molto mare, dieta con tanta verdura e poco formaggio, psoriasi free per 4 anni, ma scoperta dell’endometriosi… preferivo la psoriasi.
Torno a Bologna, tortellini, salumi, formaggi che tanto mi erano mancati a Belfast. Mi sono immediatamente ritornate le croste, questa volta peggio che mai, sono partita per Nizza in Francia con croste psoriasiche sulla fronte, mai avute… torno a mangiare meglio e spariscono.
Ora sono 2 anni che seguendo l’ammore sono tornata a Bologna, la psoriasi si è fatta rivedere ma ho piccolissime crosticine sull’avambraccio, che mi danno fastidio quando proprio faccio casino con la dieta… non mi faccio mancare i tortellini, ogni tanto mangio formaggi e molto molto raramente una fettina di salame.
Questa dieta mi avrebbe fatto ricoprire di psoriasi dopo 1 mese, che cosa è
cambiato? Ho conosciuto gli oli essenziali e i prodotti di doTERRA. Quando le lesioni di psoriasi prudono ci metto un pochino di OE di elicriso e incenso, mi ricordo che è un segnale che la mia dieta è troppo sbarazzina e ritorno nei ranghi subito, faccio una pulizia dell’intestino e le chiazze si riducono… ma non mi scortico più. Sono convinta che se non sgarrassi come facevo quando abitavo da sola all’estero, le lesioni se ne andrebbero… ah la forza di volontà!
Parliamo dell’endometriosi, la prima volta che ho avuto la diagnosi mi hanno detto che avevo una ciste di 4 cm sull’ovaio sx… ora è a 1.7 cm dopo 2 anni di olio essenziale di incenso, buona alimentazione e salvia.
Insomma ma perché gli oli essenziali funzionano e perché non prendere il cortisone che mi faceva passare il prurito e l’irritazione?
Perché come ogni medico sa il cortisone ha una marea di effetti collaterali che
vanno dall’osteoporosi al xxx.
L’OE di incenso non ha questi effetti collaterali, è stato provato che i suoi
componenti sono altamente antinfiammatori (chiedete ad un medico tradizionale cosa si usa come antinfiammatorio!) e molte pubblicazioni scientifiche fanno vedere il forte potere apoptotico (morte cellulare programmata) che l’incenso ha sulle cellule trasformate. Insomma cortisone o OE di Incenso?
Ma il metabolismo dell’incenso? Darà degli effetti collaterali? Io finora non ho
ancora trovato nessuno tra i numerosi studi che ho letto che parlassero effetti
collaterali. Potrebbe essere che non sono stati ancora trovati, ma qui parliamo di decine e decine di studi…
Dana
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